Rizoartrosi
(artrosi base pollice)
La rizoartrosi è una forma di artrosi della mano che colpisce l’articolazione alla base del pollice (articolazione trapezio-metacarpale). È molto diffusa ed è più frequente nelle donne, e trattandosi di una forma degenerativa, è più comune dopo i 40 anni, con una tendenza all’aggravamento con il passare dell’età.
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Il sintomo principle è costituito dal dolore che compare quando il paziente esegue semplici movimenti di prensione con il pollice come per esempio aprire una bottiglia o girare la chiave in una serratura oppure premendo sulla base del pollice. Con il passare del tempo la riduzione della forza espressa durante la prensione diventa sempre più marcata e il dolore compare nello svolgimento di attività manuali sempre più leggere.
Una volta che si è instaurata, la rizoartrosi non regredisce ma questo non vuol dire che non possiamo fare nulla a riguardo come spesso si sente erroneamente dire!
Possiamo alleviare i sintomi, migliorare la stabilità e aumentare la forza muscolare, provare a rallentare il processo il più possibile o evitare l'intervento se possibile.
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Trattamento fisioterapico conservativo (non chirurgico)
Si inizia con la terapia occupazionale studiando attività, posture e strumenti della vita quotidiana, lavoro ed hobby aiutando il paziente a capire come muovere la mano per alleviare il dolore e quali siano i movimenti e le posture che creano instabilità e dolore. Spesso sono necessari i tutori confezionati direttamente sulla mano del paziente, che stabilizzano l'articolazione, mettono a riposo le strutture e cercano di impedire un'ulteriore deformità. Classico il fenomeno di compenso in cui l’articolazione intermedia del pollice, la metacarpofalangea, si iperestende e il pollice assume una deformità caratteristica definita “pollice a zeta" quindi il problema non si limita al versante osseo ma coinvolge anche legamenti e muscoli. Di vitale importanza quindi sono gli esercizi mirati al rinforzo del muscoli stabilizzatori dell'articolazione trapezio metacarpale e di propriocezione per modificare lo schema motorio alterato e migliorare sintomatologia, coordinazione, eventuali compensi.
Ottimi i bagni caldi della paraffino terapia per alleviare il dolore, rilassare la muscolatura, cosi come i bendaggi propriocettivi con il kinesio tape, utili specialmente per reimparare a usare bene la mano o durante lo svezzamento dal tutore. Un grande alleato è l'uso delle correnti TENS a scopo antalgico e propriocettivo e correnti EMS (elettrostimolazione) durante il reclutamento muscolare per il rinforzo selettivo di determinati muscoli. Non si fa mai un rinforzo generico in quanto potrebbe peggiorare la situazione! Dobbiamo tenere in considerazione che spesso anche i compensi causati dalle modificazioni possono creare altrettante disfunzionalità, quindi una presa in carico globale del paziente e una valutazione approfondita sono un approccio più completo che permette il ritorno alle attività in minor tempo possibile e dona sollievo per questa patologia che sì colpisce "solo un dito" ma è comunque invalidante.
Trattamento fisioterapico post chirurgico
In caso di fallimento del trattamento conservativo il chirurgo sceglierà la tipologia di intervento chirurgico da attuare. In seguito sarà necessario un percorso fisioterapico per la ripresa della mobilità, la risoluzione dell'edema, il trattamento della cicatrice e il ripristino della forza per poter ritornare alle attività senza dolore.